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Quattro semplici regole

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nonsonconvinta

Mamma, te lo devo dire: non ci siamo. Abbiamo un problema.

Mi spieghi perchè da un mese a questa parte te ne vieni tutti i giorni con questa novità della pappa?
Cerco di fartelo capire in tutti i modi ma tu non ci senti: non mi interessano!
Che interesse dovrei nutrire, d’altra parte, per una brodaglia insipida che non va mai giù per il verso giusto, che mi ritrovo con il naso pieno, proprio ora che avevo finito coi raffreddori e gli aereosol invernali?!?
E poi il cucchiaio. Vogliamo parlare del cucchiaio?
All’inizio me l’avevi venduto come un gioco e io ci avevo pure preso gusto a pestarlo forte sul tavolo e dentro la ciotolina vuota che mi mettevi davanti, faceva un gran bel rumore!
Poi progressivamente hai fatto sparire, prima la ciotolina (mai hai mantenuto la tua, quella piena di quei liquami verdastri che tu chiami “pappa”), e poi anche il mio cucchiaio, cercando ostinatamente di propinarmi il tuo, ricoperto di quella roba insipida e maleodorante.
Mamma, te lo ripeto: non mi interessa.
Grazie, davvero, capisco le tue buone intenzioni ma io sto bene come sto: la tetta mi basta e mi avanza.
Vuoi mettere le morbidezze della tetta con le asperità plastiche del cucchiaio?
Come puoi pensare che possa sostiturla con quel coso che, fra l’altro, hai preso ad usare a mo’ di piede di porco per aprirmi le ganasce.

pappa ovunque disastro

E poi Mamma, già che ci sono, posso togliermi qualche altro sassolino dalle scarpe?
(Scarpe… si fa per dire!, visto che non ti sei mai degnata di comprarmene un paio, con la scusa che è estate e già lo so che mi toccheranno tutte quelle della Dodo di seconda mano. Ma non è sede: ne riparleremo.)

Sai quella storia del biberon?
Ti ho capita quando dovevi andare al Mammacheblog. Non ti ho biasimata quella volta che sei voluta andare al cinema a vedere “La grande bellezza”: ma ora perchè me lo proponi tutte le sante sere?
Ma scusa, non siamo tutte e due più comode con la tetta? In fondo non hai che da alzare la maglietta. Che fai, mi molli proprio ora che è estate e il percorso è così semplice?
Io quegli 80 grammi me li bevo, ma sappi che lo faccio solo per te e per farti contenta, perchè ti voglio bene.

E sai invece tutta la questione Nanna?
Ti sento sai, quando parli agli altri di me e dici “No, è brava. Se solo dormisse..”.
Non è onesto da parte tua, Mamma.
Se fossi onesta con te stessa, ammetteresti che io dormo, basta che mi si garantiscano condizioni adeguate.
Per esempio: come puoi pretendere che io vada a letto proprio quando vi sedete tutti a cena? Avrò ben il diritto di partecipare anche io, o mi devo perdere sempre tutto il divertimento?
Poi devi ammettere che quando mi trasferisci nel tuo letto, verso mattina, stiamo molto bene e dormiamo entrambe sonni tranquilli, vicine vicine. Quindi chi sarebbe la bambina che non dorme, Mamma?
E un’altra cosa a proposito di nanna: perchè se io chiamo TE mi devi mandare qualcun’altro? Quel signore lì, quello che chiamiamo Papà, con quella barba così morbida e odorosa: mi piace sai? Davvero. Ma io non voglio lui per la nanna, non so più come dirtelo: voglio TE. Mi sembra di essere abbastanza chiara, fra l’altro, quando piango, non capisco perchè ti ostini, che poi fra l’altro lui ci rimane male mentre io non avrei nessuna intenzione di ferirlo, dipendesse da me.
Sei tu che non mi ascolti Mamma, è colpa tua.

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Quindi ho avuto un’idea Mamma: quattro semplici regole e ti assicuro che la nostra convivenza migliorerà sensibilmente:

1. Eliminiamo questa storia delle pappe e torniamo ai nostri appuntamenti tetta ben cadenzati: non più di quattro ore, di notte magari facciamo cinque o sei.
2. Quando comincio a sbadigliare portami subito nella mia cameretta, al buio e con il mio coniglietto. A me piace dormire SOLO lì. E mi raccomando, portami tu, non delegare!
3. Se mi sveglio durante la notte, non perdere tempo: portami nel lettone con te e dammi un po’ di tetta e poi rimaniamo lì. Tanto poi arriva anche la Dodo, così ci risparmiamo dei viaggi inutili.
4. Facciamo che il biberon me lo dai solo se devi proprio uscire, e possibilmente vedi di rientrare prima delle 20:00: lo sai che la sera per addormentarmi io voglio TE. Se vuoi ti puoi portare anche Papà, te lo concedo, basta che non lo mandi da solo.

mi leccoledita

Spero di essere stata chiara Mammina cara, sappi che ti voglio molto bene e se farai tutto ciò che ti ho chiesto, te ne vorrò persino di più!

Tua Cecetta.

Cioè, avete capito come stiamo messe?!?
(Domenica la battezziamo, chissà. Ci pensasse lo Spirito Santo. Io per ora torno a confezionare bomboniere. Ci rivediamo settimana prossima mi sa, con più calma)

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